ESTASI CULINARIE

"Sciacquò scrupolosamente il riso thai in un piccolo scolapasta argentato, lo scolò, lo versò in una pentola, lo ricoprì con una quantità d'acqua salata pari ad una volta e mezzo il suo volume, mise il coperchio e lasciò cuocere. Aveva adagiato i gamberetti in una ciotola di maiolica. Li sgusciò con meticolosa concentrazione mentre chiaccherava con me, essenzialmente del mio articolo e dei miei progetti. Non accelerò nè rallentò la cadenza nemmeno per un attimo. Quando ebbe privato anche l'ultimo arabesco del suo viluppo protettivo si lavò le mani con cura, usando un sapone al latte. Con lo stesso ritmo pacato mise sul fornello un tegame di ghisa, vi versò un filo d'olio d'oliva , lo fece scaldare e vi gettò a pioggia i gamberetti sgusciati. La spatola di legno li circuiva con destrezza e, senza lasciare nessuna scappatoia, afferrava le minuscole mezzelune da ogni parte e le faceva danzare sulla padella profumata. Poi un pizzico di curry. Nè troppo, nè troppo poco. Una polvere sensuale abbelliva con il suo oro esotico il rame rosato dei crostacei: l'Oriente reinventato. Sale, pepe. Sgranò con le forbici un rametto di coriandolo sopra la padella.

Alla fine, rapidissimo, una spruzzata di cognac e un fiammifero; dal recipiente guizzò una lunga fiamma astiosa, come un richiamo o un grido finalmente liberato, un sospiro insopprimibile che si estingue con la stessa velocità con cui si è levato.
Sul tavolo di marmo attendevano un piatto di porcellana, un bicchiere di cristallo, splendidi pezzi d'argenteria e un tovagliolo di lino ricamato. Con il mestolo didpose scrupolosamente nel piatto la metà dei gamberi e rovesciò il riso dalla minuscola ciotola dove prima lo aveva pressato, così che si formasse una cupoletta paffuta, coronata da una folgli di menta. [...] Uno spuntino. Ecco ciò che Jacques Destrères chiamava uno spuntino. Sapevo che diceva sul serio e che tutti i giorni si concedeva un bocconcino di paradiso, inconsapevole della raffinatezza del suo quotidiano, da vero intenditore, da autentico esteta che tiene lontano dalla vita di ogni giorno qualsiasi messa in scena.[...] quel pasto che non assaporai rimase uno dei migliori della mia vita."

Commenti

Manuela e Silvia ha detto…
già questo libro ci piace....
bacioni
Gloricetta ha detto…
Ho finito di leggerlo da poco dopo aver letto anche "l'eleganza del riccio", della stessa autrice, e ho trovato entrambi molto belli.La mia libreria annovera numerosissimi titoli che hanno a che fare con la gastronomia...oltre agli innomerevoli libri e riviste di cucina, ovviamente! Il riso tai, come descritto, è esattamente come lo cucino io ed è ottimo.
CoCò ha detto…
Avrei voluto farlo anch'io questo riso con i gamberi quando lessi Una golosità la prima versione di questo libri della Barbery, un libro che mi ha affascinato ma che era poco noto fino alla nuova edizione
Barbara Palermo ha detto…
Anch'io ho da poco finito l'eleganza del riccio: è decisamente il più bel libro che mi sia capitato di leggere da qualche anno a questa parte! Ora... DEVO andare in cerca... di estasi culinarie!!!
Sara ha detto…
Mi piace questo libro, e anche la ricetta quasi quasi lo aggiungo alla lista dei regali di natale
Unknown ha detto…
ogni volta che torno al blog e lo rileggo..... mi ispira sempre di più....!
l'ho già commissionato come regalo di Natale
kisses...R
Alessia ha detto…
C'è un premio per te sul mio blog,

ciao!

A.
Unknown ha detto…
ciao a tutti, in tema chiedo suggerimenti di buoni titoli di libri in cui apprezzare letteratura e cucina. Di mio suggerisco "Il perfezionista. Vita e morte di un grande chef" di Chelminski Rudolph ed. Ponte alle Grazie.

grazie mille
saluti
Guglielmo
Antigone ha detto…
questo libro guglielmo non lo conosco, mi toccherà rimediare!!! io adoro "Dona Flor e i suoi due mariti" di Amado e recentemente mi sono letta "Kitchen Confidential" di Anthony Bourdain
adina ha detto…
bello, no? io sto leggendo il suo precedente, poi prenderò questo. :-))